Hotel Triolet

Quando mio padre si lanciò nella sua impresa cercò da subito di coinvolgermi.

All’inizio però avevo più in testa la musica e il calcio che l’idea di imparare un mestiere partendo da zero in un’impresa familiare.

Avevo 20 anni e volevo girare il mondo, andare ai concerti, suonare con gli amici, come tutti i  ragazzi appena usciti dal Liceo.

Un po’ alla volta ho imparato a conoscere e apprezzare questo mondo complesso e affascinante, sempre a contatto con gente di ogni posto del mondo.

Mio padre aveva assunto Michele, un ottimo direttore di sala oltre che uno chef molto capace. Imparando dai migliori, ho capito di avere ottime capacità organizzative, scoprendo la mia passione per la cucina.

Per anni, ogni giorno appena sveglio o quando avevo un momento libero nel pomeriggio, ho aiutato lo chef in cucina apprendendo molti dei suoi segreti su fantastiche ricette che ancora amo condividere durante le colazioni e a volte in pranzi estemporanei per i nostri ospiti.

Da allora non ho più smesso di sperimentare e spesso improvviso pranzi per amici e ospiti utilizzando quello che ho a disposizione tra i prodotti rigorosamente a chilometro zero che acquistiamo dalle cooperative locali.La mia passione per la cucina mi ha stimolato a studiare come sommelier e quando trovo clienti appassionati come me amo condividere bottiglie selezionate per assaporarle in tutte le loro sfumature.